D.O.S.E.

Ossitocina e Amore: una relazione indissolubile

“Quello che facciamo è soltanto una goccia nell’oceano. Ma se non ci fosse quella goccia all’oceano mancherebbe”

S. Madre Teresa di Calcutta

Ogni gesto d’amore che dedichiamo a noi stessi o agli altri può essere una goccia benefica, da sostituire a quella cortisolemica che invece di riempire, fa traboccare il vaso.

“Amare” non è solo un bel verbo da pronunciare ogni tanto, né un aleatorio concetto filosofico, è prima di tutto un’azione che racchiude dentro di sé un potenziale enorme.

La letteratura scientifica ha dimostrato l’importanza del suo ruolo nei processi di crescita, cura, resilienza e guarigione, promozione della salute mentale e fisica nonché del benessere individuale e sociale.

Tra tutti i neurormoni e neurotrasmettitori coinvolti, l’Ossitocina, definita anche “ormone dell’amore”, ricopre il ruolo da protagonista numero uno. Influenzata dall’eredità familiare e dal contesto di vita, l’ossitocina è tra le sostanze naturali in grado di regalare benessere e longevità.

Chi l’avrebbe mai detto che, fin dalla notte dei tempi, avevamo a disposizione l’ambrosia degli dèi? E adesso che lo sappiamo, conosciamo le “ricette” per integrarla nella nostra vita?

Esistono molteplici modi per stimolare la produzione di ossitocina: gesti amorevoli verso noi stessi e verso l’altro, la vicinanza e il contatto fisico con persone a cui vogliamo bene, la meditazione, l’esercizio fisico, i massaggi, ma anche pensieri, associazioni e ricordi piacevoli in grado di rievocare una sensazione di sicurezza e fiducia. A volte basta anche solo tornare in un luogo che ci fa sentire al sicuro o avere accanto persone di supporto per aumentare i livelli di ossitocina e ridurre drasticamente la reattività agli eventi stressanti della vita.

Nel 2003, uno studio condotto presso il Dipartimento di Psichiatria dell’Università del Nord Carolina, ha dimostrato che un abbraccio di soli 20 secondi è in grado di aumentare la produzione di ossitocina, ridurre lo stress e migliorare la salute cardiovascolare.

L’ossitocina svolge un ruolo importante in una serie diversificata di processi psicologici e somatici nel corso della vita.

Presso l’Università di Oslo, il professor Daniel Quintana, che si occupa di basi biologiche della psichiatria, ha realizzato una mappa dei recettori dell’ossitocina nel cervello ed ha scoperto l’attività dell’ormone dell’amore all’interno delle regioni cerebrali coinvolte nella regolazione dell’appetito, nell’esperienza della ricompensa e nelle relazioni sociali. I risultati ottenuti hanno evidenziato un altro ruolo dell’ossitocina: il regolamento dell’omeostasi (equilibrio) dell’organismo. 

OssitocinHistory

Nel 1906 il neurologo Sir Henry H. Dale scoprì nell’ipofisi una sostanza in grado di accelerare il processo del parto e la chiamò ossitocina (dal greco ὀξύς + τόκος che vuol dire “parto veloce”). L’ossitocina è stata sintetizzata per la prima volta nel 1963 dal biochimico Premio Nobel per la Chimica Vincent du Vigneaud.

Prodotta dai nuclei ipotalamici e secreta nella neuroipofisi, l’ossitocina agisce sia come ormone che come neurotrasmettitore. Ha una duplice funzione: miorilassante in alcune situazioni ed energizzante in altre. L’ossitocina  induce le contrazioni del parto e la produzione di latte, modula i comportamenti sociali, comprese le cure materne e l’aggressività, il legame di coppia, il comportamento sessuale, la memoria, il sostegno sociale, la fiducia umana, le risposte allo stress e all’ansia.

 

Bibliografia:

A.J. Horna, C.S. Carter, “Love and longevity: A Social Dependency Hypothesis”Compr Psychoneuroendocrinol, 2021

I.D. Neumann, “Oxytocin: The Neuropeptide of Love Reveals Some of Its Secrets”, Cell Metabolism, 2007

Jaroslav Rokicki, Daniel S. Quintana et al. “Oxytocin receptor expression patterns in the human brain across development”, Neuropsychopharmacology, 2022

 

Silvia Iovine

Giornalista – Responsabile Ufficio Stampa D.O.S.E.®

Riproduzione Riservata©

Torna su